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Napoli, 19 novembre 2009
Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi: «Maledetti voi ricchi!»
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è “sorella acqua”, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua?
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa sconfitta in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un boomerang per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà. Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:
AI CITTADINI di
– protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;
– creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
– costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.
AI COMUNI di
– indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
– dichiarare l’acqua bene comune, privo di rilevanza economica;
– fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.
LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDDETTE MUNICIPALIZZATE .
AGLI ATO
– ai 64 ATO (Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.
ALLE REGIONI di
– impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
– varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.
AI SINDACATI di
– pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
– mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
AI VESCOVI ITALIANI di
– proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni (27);
– protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .
ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
– informare i propri fedeli sulla questione acqua;
– organizzarsi in difesa dell’acqua.
AI PARTITI di
– esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’acqua;
– farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria, l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità.
Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese.
L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili – sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra.
L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto, e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.
p. Alex Zanotelli