Orti Solidali

Progetto Orti Solidali di Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara

Progetto Orti Solidali di Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara

Un progetto sociale

L’iniziativa Orti Solidali parte dalla Condotta Slow Food Basso Mantovano a seguito della preziosa esperienza realizzata attraverso il progetto “Scuola del Gusto” messo in pratica con le Scuole Medie e con il sostegno del Comune di Pegognaga. A ciò si aggiunga il buon successo del primo corso di orticoltura biologica, il censimento sugli orti domestici, la pubblicazione della “Comunità degli orti” e le varie discussioni che il Comitato di Condotta ha elaborato su questo tema sulla base delle linee guida indicate in premessa. La Condotta Slow Food del Basso Mantovano promuove dunque l’avvio di una rete diORTI SOLIDALI, attività a scopo sociale con la partecipazione diretta di cittadini e delle famiglie.
Tale attività, ispirata dagli ideali e dagli obiettivi e dalla rete di “Terra Madre”, intende appoggiare e sostenere l’orticoltura come valore di civiltà, di formazione oltre che fonte di salute e benessere.

Chi siamo

Gruppi autogestiti, coordinati dalla Condotta Slow Food del Basso Mantovano (www.slowfoodbassomantovano.it) desiderosi di cimentarsi in questa avventura con progetti comuni e condivisi. L’attività nell’orto è libera e spontanea e non influenza il principio di distribuzione equa e solidale dei prodotti, l’orto non fa distinzione di razza, genere e religione.
E’ innanzitutto un “gentlemen’s agreement” cioè un patto fra gentiluomini. La caratteristica essenziale di questo accordo è che si basa per la sua realizzazione sull’onore e sul rispetto della parola data

Che cos’è un orto solidale

È sensibilizzarsi verso nuovi sistemi di scambio e di produzione.
È creare un tessuto connettivo sociale attraverso la riappropriazione di alcune responsabilità di base come procurarsi cibo, imbastire reti di mutuo supporto e riconquistare un “ritmo lento” del vivere.
È un’attività ortofrutticola sociale che prevede un rapporto di “partenariato”, ovvero un accordo diretto tra i “co-produttori” locali
Il partenariato è un impegno reciproco in cui i soci direttamente lavorano ed operano e si incaricano di coprire i costi di gestione dell’orto.
Questa relazione di mutuo impegno crea una situazione economicamente stabile nella quale ai “soci” si assicura la qualità migliore, la liberta di mangiare cosa si vuole e di sapere soprattutto che si mangia buono, pulito e giusto secondo i principi e l’etica del movimento Slow Food.

In che modo sono coltivati gli orti solidali?

Nel nostro contesto viene adottato un metodo di coltivazione biologico cercando di arrecare il minor disturbo alla terra lavorata in modo da consentirle un ritorno alla fertilità. Dopo l’impianto dell’orto non si effettuano arature del terreno, né concimazioni chimiche, né diserbi aggressivi. Inoltre non si fa uso di antiparassitari chimici, ad esclusione di quelli di origine naturale, favorendo così il ripristino delle condizioni naturali di fertilità del terreno. Verranno utilizzate piante riproducibili e OGM FREE, sementi e piante biologiche non ibride con recupero di semi ed essenze tradizionali ed in via di estinzione. Inoltre, l’attività orticola mirerà alla creazione di una Banca dei semi. Gli Orti sociali si impegneranno in tal modo a favorire scambi di esperienze con realtà analoghe e a realizzare gradualmente anche uno scambio delle sementi.

I principi di base dell’Orto Solidale

1. Principio di mutua assistenza
Il principio di mutua assistenza è inteso a dirigere i soci e le famiglie (co-produttori) che vi partecipano verso un rapporto di sostegno reciproco e benefico, basato sulla comprensione dei relativi bisogni e desideri.
2. Principio di produzione programmata
Il principio della produzione programmata è inteso a guidare i co-produttori a produrre la massima diversità di prodotti con la più alta qualità, all’interno delle capacità produttive del terreno a disposizione ed a programmare per tempo le future colture.
3. Principio di accettazione dei prodotti
Questo principio incoraggia ad accettare il prodotto coltivato in accordo con le consultazioni fatte in precedenza tra i co-produttori.
4. Principio della condivisione delle decisioni
Questo principio vuole incoraggiare la totale trasparenza e il ricorso a discussioni aperte sui costi e benefici reali, nel momento in cui viene stabilito il prezzo delle quote, nella fase di programmazione ed in quello di semina, coltivazione e raccolta.
5. Principio dell’ apprendimento tra i diversi gruppi
Questo principio incoraggia lo sviluppo continuo di amicizie e di una cultura non solo materialista, con lo scopo di evitare che negli orti solidali s’instaurino delle mere relazioni commerciali di scambio di merci.
6. Principio della distribuzione equa e solidale
Questo principio incoraggia il coinvolgimento dei co-produttori per la distribuzione delle quote di raccolto, che devono essere eque e solidali. I co-produttori sono incoraggiati a mettere in atto processi decisionali, di condivisione delle scelte e delle responsabilità secondo un principio di gestione democratica dell’orto.
7. Principio del mantenimento dell’equilibrio tra i partecipanti e la dimensione dell’orto
Siccome la dimensione dei gruppi di co-produttori è determinante per mantenere le pratiche sopracitate, è necessario mantenere un equilibrio tra il gruppo di partecipanti e la dimensione dell’orto. Se i co-produttori saranno numerosi, si incoraggerà la creazione di un altro Orto Solidale.
8. Principio dello sviluppo progressivo
Il principio dello sviluppo progressivo incoraggia lo sforzo continuo ad impegnarsi per sviluppare una mutua cooperazione, con l’obiettivo di raggiungere condizioni soddisfacenti per i co-produttori stessi.

<< PAG. PRECEDENTE |  PAG. SUCCESSIVA >>